Ice si ispira ad Amazon: ecco come vogliono velocizzare le deportazioni dei migranti

Il direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice), Todd Lyons, ha espresso la sua ambizione di riformulare il processo delle deportazioni dei migranti attraverso un modello di efficienza simile a quello del gigante dell’e-commerce Amazon. Il suo obiettivo è ridurre l’incertezza e aumentare la velocità nell’identificazione, nella raccolta e nell’espulsione degli stranieri non autorizzati dal Paese.Questo approccio innovativo prevede l’utilizzo di mezzi specializzati per raccogliere i migranti in località designate. I trasporti sarebbero gestiti con la stessa puntualità e affidabilità delle spedizioni Amazon, consentendo di valutare tempi di consegna precisi per ciascun individuo. L’introduzione di questa logistica estremamente efficiente mira a mettere a tacere le critiche sul carattere umanitario del processo.Gli esperti definiscono la proposta come un’idea ambiziosa che richiede ampie risorse finanziarie, tecnologiche e organizzative. Se realizzata, potrebbe aprire nuove prospettive per l’amministrazione degli ingressi e delle presenze illegali nel Paese, ma le sue caratteristiche principali suscitano interrogativi sull’effettiva applicazione della legislazione in materia di immigrazione.I critici sostengono che tale approccio potrebbe tradurre l’esigenza di controllo del flusso migratorio in una macchina da guerra contro i clandestini, generando più problemi di quelli che risolve. La preoccupazione centrale è la possibilità che questo modello di gestione trasformi gli individui in merce e non in esseri umani aventi diritto ai trattamenti minimi.L’ipotesi avanzata da Lyons per un sistema di deportazioni veloci e efficienti, ispirato a Amazon Prime, è argomento di discussione in un contesto politico estremamente complesso. Questa visione potrebbe essere giudicata rivoluzionaria se portata a termine con l’impegno necessario per la sua implementazione pratica e per il superamento delle problematiche associate al trattamento degli stranieri non autorizzati.