28 giugno 2024 – 22:01
Il fenomeno del binge drinking, ossia il consumo eccessivo di alcolici in brevi periodi di tempo, sta assumendo sempre più rilevanza soprattutto tra i giovani maschi residenti nelle regioni settentrionali. Secondo l’Istituto superiore di sanità, questo profilo di consumatore si caratterizza per la ricerca dell’eccitazione attraverso l’assunzione di cinque o più bevande alcoliche in sole due ore, principalmente durante i fine settimana. Questa tendenza preoccupante, importata dai Paesi nordici, ha ormai radici anche in Italia e in particolare in Valle d’Aosta, dove i dati relativi al biennio 2022/2023 evidenziano un tasso di incidenza del binge drinking del 16,1% su un campione di individui compresi tra i 18 e i 69 anni.Questo dato risulta significativamente superiore alla media nazionale, attestata al 9,6%, e raggiunge addirittura il 13% nel segmento dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Le regioni più colpite da questo fenomeno sono il Molise con il 28,7%, la provincia di Bolzano con il 20,3% e la Sardegna con il 17,1%. Al contrario, la Calabria presenta una percentuale contenuta pari al 4,4%.È essenziale porre maggiore attenzione a questa problematica sociale che comporta rischi per la salute pubblica e per le fasce più vulnerabili della popolazione giovanile. La diffusione del binge drinking richiede interventi mirati da parte delle istituzioni sanitarie e educative al fine di sensibilizzare sulle conseguenze negative legate all’abuso di alcol e promuovere stili di vita sani e consapevoli. Solo così sarà possibile contrastare efficacemente questa tendenza all’aumento dei consumi nocivi e proteggere la salute delle future generazioni.