26 agosto 2024 – 14:40
Il capitano neozelandese del veliero Bayesian, coinvolto nel tragico naufragio avvenuto nel Palermitano che ha causato la morte di sette persone, è stato sottoposto ieri ad un secondo interrogatorio da parte dei magistrati della procura di Termini Imerese. Durante l’interrogatorio, durato circa due ore, sono emersi diversi punti cruciali su cui il comandante di 51 anni è stato chiamato a fornire spiegazioni dettagliate: la posizione della deriva dell’imbarcazione, il portellone rimasto aperto e i 32 minuti trascorsi prima che venisse lanciato l’allarme.Queste questioni sono di fondamentale importanza per l’inchiesta in corso, poiché il Bayesian era considerato una nave praticamente inaffondabile e solo un’enorme quantità d’acqua poteva metterla in pericolo secondo gli esperti del settore come Franco Romani dell’ufficio progetti di Perini Navi. Il veliero faceva parte della prestigiosa serie dei 56 metri prodotti da Perini, una flotta consolidata composta da dieci imbarcazioni. Gli esperti concordano sul fatto che solo una serie di errori umani avrebbero potuto portare al naufragio della nave.L’accaduto rappresenterebbe un rischio pressoché nullo se fossero state seguite le procedure corrette e se non si fossero verificate situazioni che compromettessero la stabilità dell’imbarcazione, come ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Italian Sea Group, Giovanni Costantino. Nel frattempo, James Cutfield viene descritto come profondamente abbattuto e depresso da coloro che lo hanno visto nell’albergo dove alloggia a Santa Flavia Palermo.La sua iscrizione nel registro degli indagati costituisce un passaggio preliminare all’assegnazione degli incarichi alla procura per l’esecuzione delle autopsie sulle vittime, che saranno condotte dai medici dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico locale.