Il caso della violenza sessuale: dal detto latino di Ovidio alla decisione della Corte Suprema

15 aprile 2024 – 23:40

La Corte di appello di Palermo ha recentemente suscitato scalpore per aver citato un antico detto latino di Ovidio, “vis grata puella”, che tradotto significa “la forza è gradita alla fanciulla”, al fine di giustificare l’assoluzione di un uomo accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Secondo i giudici, il rifiuto verbale della vittima non era considerato sufficiente a dimostrare la violenza subita, in quanto il fatto che la ragazza non avesse opposto resistenza fisica e non presentasse evidenti lesioni avrebbe potuto far pensare a un consenso implicito da parte sua.Tuttavia, il verdetto della Corte d’appello è stato ribaltato il 2 aprile scorso dalla Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza precedente. Gli Ermellini hanno sottolineato l’importanza dell’assenza di una reazione fisica da parte della vittima come indicatore di violenza, noncheeacute; la mancanza di segni esteriori che ne confermassero la tesi difensiva dell’imputato. La vicenda risale all’11 agosto 2016, quando la giovane, dopo una lite con il fidanzato e rimasta sola senza le amiche, aveva cercato un passaggio per tornare a casa. È stato in quel momento che l’imputato avrebbe approfittato della situazione per compiere l’aggressione prima nel suo furgone e poi in un’altra location.La vittima, una volta incontrato un amico, si era lasciata andare alle lacrime confessando di essere stata violentata. La Corte Suprema ha evidenziato le contraddizioni presenti nella sentenza della Corte d’appello riguardo alla credibilità della testimonianza della persona offesa sul rifiuto dei rapporti sessuali. In particolare, si è sottolineata l’incoerenza nel considerare attendibile il rifiuto verbale ma allo stesso tempo negare la validità del suo dissenso.L’utilizzo del detto latino “vis grata puella” è stato criticato come espressione di un atteggiamento patriarcale e retrogrado secondo cui le donne non dovrebbero prendere l’iniziativa sessuale neeacute; cedere facilmente alle pressioni degli uomini. Questa vicenda ha sollevato importanti questioni riguardanti il consenso nelle relazioni intime e l’interpretazione delle dinamiche legate alla violenza sessuale nel contesto giudiziario italiano.

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