Il commissario capo Carmine Gallo affronta le accuse: la difesa si basa sul principio Nemo tenetur se detegere.

Date:

31 ottobre 2024 – 19:15

Il commissario capo della Polizia, Carmine Gallo, figura di spicco nell’antimafia milanese per molti anni, esce dal palazzo di giustizia di Milano con un sospiro. Dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari per decisione del gip Fabrizio Filice il 25 ottobre, il 65enne affronta la sua prima uscita. Secondo la Dda di Milano e la Procura nazionale antimafia, Gallo avrebbe guidato la centrale milanese coinvolta in attività di dossieraggio illecito che avrebbero violato banche dati cruciali delle forze dell’ordine. Attualmente amministratore delegato dell’agenzia investigativa Equalize, Gallo ha scelto di non rispondere alle domande durante l’interrogatorio ma ha rilasciato brevi dichiarazioni spontanee al giudice. Ha enfatizzato: “Sono un servitore dello Stato e ho sempre rispettato le leggi”. La sua difesa sottolinea che Gallo non intende evitare il confronto con l’autorità giudiziaria e ha esercitato il diritto al silenzio come parte integrante del principio Nemo tenetur se detegere per garantire un dialogo costruttivo con gli inquirenti quando entrambe le parti hanno accesso a tutte le prove.In merito al cosiddetto caso dossier, Gallo ha espresso sorpresa nel vedersi accusato dopo 41 anni di servizio nella polizia, riflettendo sul concetto più ampio della vita stessa. Il dottore Gallo si è impegnato a confrontarsi con le accuse una volta ottenuta una visione chiara delle indagini condotte dagli inquirenti, eliminando informazioni infondate diffuse dai media. I suoi legali Augimeri e Simonetti hanno ribadito questa posizione difensiva anche per i coindagati soggetti agli arresti domiciliari come l’esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci, presunto braccio destro di Gallo. Anche Calamucci ha adottato una linea difensiva simile durante l’interrogatorio, sostenendo che alcune rappresentazioni dei fatti sono esagerate o addirittura impossibili da realizzare empiricamente.La giornata davanti al gip Filice e al pm De Tommasi è proseguita con Giulio Cornelli e Massimiliano Camponovo tra coloro che hanno affrontato le accuse mosse dai carabinieri del nucleo investigativo di Varese. Le loro difese legali si sono mosse seguendo lo stesso approccio cautelativo adottato da Gallo e Calamucci in attesa che emergano tutti i dettagli delle indagini in corso.

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