05 agosto 2024 – 10:45
Il contributo italiano alla conquista dello spazio è stato fondamentale e spesso sottovalutato. Mentre molti credono che Regno Unito o Canada siano stati i terzi Paesi al mondo a lanciare un satellite in orbita, la verità è che l’Italia ha raggiunto questo traguardo storico per primo. Il professor Luigi Manlio Broglio, con grande orgoglio, ha ricordato questa impresa durante un incontro a Roma, trasmesso dalla Rai, in attesa del ritorno nello spazio dello Shuttle che riportava a terra il primo astronauta italiano, Franco Malerba.Fu proprio Broglio, mente brillante dietro il Progetto San Marco, a portare l’Italia sul podio delle nazioni spaziali dopo le due superpotenze dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti. Negli anni ’50, ispirato dalla storia di grandi scienziati italiani e dalle competenze nel settore aeronautico del nostro Paese, si pose la domanda cruciale: perché non possiamo realizzare e lanciare un satellite in orbita?A differenza di Regno Unito e Canada che collaborarono con altre nazioni per i loro satelliti lanciati nel 1962, il satellite San Marco 1 fu interamente concepito e costruito da ingegneri italiani guidati da Broglio. Questo successo non solo dimostrò le capacità tecniche dell’Italia ma sottolineò anche l’importanza di investire nelle proprie risorse umane e scientifiche.L’eredità lasciata da Broglio e dal Progetto San Marco continua ad ispirare generazioni di scienziati italiani a perseguire nuove sfide nello spazio. L’Italia ha dimostrato di poter competere ad alti livelli nella corsa all’esplorazione spaziale e merita il riconoscimento per il suo ruolo pionieristico in questo campo così affascinante e cruciale per il futuro dell’umanità.
