La spesa militare italiana è destinata a superare il 2% del PIL, un obiettivo ambizioso che riflette la determinazione del paese di rafforzare il suo contributo alla sicurezza europea attraverso la Nato. Questo annuncio ufficiale sarà presto reso noto dal Presidente del Consiglio.La decisione è coerente con la visione italiana di uno sviluppo della difesa europea come obiettivo finale da raggiungere, evidenziando l’intenzione dell’Italia di investire di più nel settore della sicurezza per assumersi un ruolo guida all’interno del pilastro europeo della Nato.Questa scelta politica è stata presa come risposta alle sollecitazioni degli Stati Uniti, che hanno richiesto una maggiore partecipazione europea nella garanzia della sicurezza. Secondo il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, gli Stati Uniti hanno ragione nel sottolineare la necessità di un contributo più significativo dell’Europa, e che le autorità americane stanno già indicando che l’Europa deve fare di più e meglio per garantire la propria sicurezza.Per quanto riguarda il piano di azione, Tajani ha sottolineato la necessità di migliorare la coordinazione delle spese militari tra gli stati membri della Nato e di aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse. La collaborazione in questo campo non può essere limitata alla sola assegnazione di fondi, ma deve estendersi anche all’operatività pratica e allo sviluppo industriale.In conclusione, la decisione italiana di superare il 2% del PIL per la spesa militare dimostra un impegno profondo nella rafforzamento della sicurezza europea attraverso la Nato. Nonostante la richiesta americana non sia ancora completa, l’Italia è pronta a rispettare l’impegno del 2% e ad essere parte attiva nel dialogo internazionale sulla sicurezza.
Il contributo italiano di massimo rilievo nella sicurezza europea attraverso la Nato
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