Il declino dell’industria italiana: l’Istat segnala una spirale discendente della produzione

La produzione industriale italiana sembra essersi fermata in una spirale discendente, secondo gli ultimi dati resi noti dall’Istituto nazionale di statistica (Istat). L’indice destagionalizzato che misura il prodotto interno lordo delle manifatture prevede una riduzione dello 0,9% a febbraio 2025 rispetto al mese precedente. Questa tendenza non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di decrescita. L’indice generale mostra un calo del 2,7% su base annuale, con i giorni lavorativi di calendario diminuiti da 21 a 20.Il trend negativo è diffuso e colpisce tutte le principali industrie, con l’esclusione dell’energia. Questa è la venticinquesima caduta consecutiva del prodotto interno lordo delle manifatture su base annuale. Nonostante l’Istat evidenzi che il calo è dovuto in gran parte agli effetti di calendario, il dato tendenziale racconta una storia diversa. La dinamica della produzione industriale italiana sembra non essere più sostenibile nel lungo periodo.La mancanza di stimoli esterni per la crescita e le difficoltà interne all’industria italiana creano un quadro difficile da superare. I tentativi del governo italiano di rilanciare l’economia tramite misure fiscali non sembrano avere ancora avuto effetto. Il settore produttivo, ormai, sembra non essere più in grado di recuperare quota.I dati dell’Istat sottolineano il problema della produzione industriale italiana, che non è solo un indicatore di crisi economica, ma anche un sintomo di una maggiore complessità. Il settore produttivo non riesce a mantenersi competitivo sul mercato mondiale e il declino della domanda interna sembra essere stato poco efficace nel compensare questo problema.Il quadro che si presenta è quello di un settore industriale ormai stanco, che perde potere nella competizione globale. Questo rappresenta un’importante minaccia per la stabilità economica del Paese e non solo.