Il decreto di grazia per Moussa Dadis Camara, l’ex dittatore della Guinea: reazioni contrastanti tra cittadini e comunità internazionali.

Il decreto di grazia per Moussa Dadis Camara, l’ex dittatore della Guinea, è stato letto dalla televisione nazionale del paese africano, suscitando un mix di reazioni tra i cittadini e le comunità internazionali. La decisione di concedere la grazia presidenziale al condannato per crimini contro l’umanità è stata motivata dai problemi di salute del leader in carica, come affermato dal portavoce presidenziale.Il processo contro Moussa Dadis Camara si è concluso con una sentenza di 20 anni di reclusione nel 2024 per il suo ruolo nel massacro del settembre 2009. Le stime delle vittime sono alte, almeno 156 persone persero la vita in quei drammatici eventi, mentre centinaia di altre rimasero ferite durante le violenze represse contro manifestanti e prigionieri.Tra i fatti più orribili di quel giorno, sono stati anche segnalati episodi di violenza sessuale, con almeno 109 donne che hanno subito violenze, cifre probabilmente sottovalutate considerando l’entità degli abusi commessi. Le torture subite dalle prigioniere e dai detenuti continuarono per diverse giornate, contribuendo a renderlo uno degli eventi più oscuri della storia contemporanea.Il massacro ha lasciato un segno indelebile nella società guineana e ha suscitato una profonda rabbia nei confronti del leader responsabile. Accanto al condannato, altre sette persone sono state condannate all’ergastolo per le loro responsabilità nel massacro.L’emissione di un decreto di grazia a Moussa Dadis Camara suscita preoccupazione tra chi sperava in una giustizia più rigorosa e punitiva. Tuttavia, la decisione del capo della giunta sembra essere motivata dai problemi di salute del condannato, lasciando aperte domande sulla responsabilità delle autorità nel garantire che i processi per crimini contro l’umanità siano effettuati con imparzialità e senso di giustizia.