Il delicato ricordo dell’Olocausto e dei sopravvissuti: testimonianze che si affievoliscono con il tempo

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27 gennaio 2025 – 10:13

Il ricordo dell’Olocausto e dei sopravvissuti si fa sempre più delicato con il passare del tempo. Le voci che raccontano l’indicibile, come le definisce Liliana Segre, si stanno affievolendo a causa dell’avanzare degli anni. Alcuni hanno scelto di trasformare la propria testimonianza dei campi di sterminio in una missione di vita, dedicando un immane sforzo a documentare pubblicamente quell’orrore indicibile. Altri, invece, hanno preferito portare avanti il proprio dolore in silenzio, cercando di sopravvivere nel modo che ritenevano più adatto.Ricordare chi in Italia è sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau e alle altre atrocità naziste diventa sempre più importante durante il Giorno della Memoria, celebrato ogni 27 gennaio. Persone come Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck sono tra gli ultimi testimoni viventi di quegli orrori. Ma presto saranno solo i libri, gli archivi, i documentari e le testimonianze registrate a tramandare questa parte buia della storia umana.Secondo le stime dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dello storico Marcello Pezzetti, gli ebrei sopravvissuti sono ormai ridotti a poche decine. A loro si aggiungono i rari non-ebrei deportati che sono ancora in vita, come sottolinea Dario Venegoni, presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec Onlus) rappresenta una fonte preziosa per approfondire questo tema in Italia, mentre all’estero la Shoah Foundation supportata da Steven Spielberg offre ulteriori risorse per non dimenticare mai quel tragico periodo della storia umana.Questi nomi rappresentano solo una piccola parte dei sopravvissuti all’Olocausto: Sami Modiano con la sua storia raccontata nel libro “Tana libera tutti”, Edith Bruck deportata ad Auschwitz e poi in altri campi di sterminio, Liliana Segre costretta a vivere sotto scorta per le minacce razziste. Sono vite segnate dall’orrore ma anche dalla forza e dalla resilienza di fronte all’indicibile barbarie perpetrata dall’uomo contro l’uomo.

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