Il delitto di Fossò: il freddo disfacimento degli indizi.

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Dopo aver commesso l’atroce gesto che ha segnato per sempre la sua vita, Filippo Turetta si è liberato del coltello insanguinato con cui ha ucciso Giulia, uno dei due che aveva con seeacute; nel momento dell’aggressione. L’orrore si è consumato nella zona industriale di Fossò, dove si è conclusa la tragica vicenda della giovane ragazza.Una volta caricato il corpo esanime di Giulia nella sua auto, una Fiat Punto immobile sulla strada per 2-3 lunghi minuti, Turetta ha confessato al magistrato di non riuscire a trovare il cellulare della vittima. Il telefono era rimasto nella borsetta dell’ex fidanzata, un dettaglio che lo avrebbe poi spinto a disfarsi anche del dispositivo elettronico insieme al suo tablet poco dopo aver lasciato Fossò. Li ha gettati in un piccolo fossato lungo una strada secondaria, cercando disperatamente di cancellare ogni traccia del terribile crimine commesso.Nel corso dell’interrogatorio tenutosi in carcere l’1 dicembre 2023, Filippo Turetta ha raccontato di aver abbandonato anche il computer di Giulia in una strada ad Aviano, cercando forse di nascondere la sua colpevolezza tra le pieghe degli eventi. La freddezza con cui ha agito nel disfarsi degli oggetti legati all’omicidio rivela l’animo torbido e privo di pietà di chi ha spezzato una giovane vita senza alcuna remora.

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