Il colloquio tra Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere meccanico iraniano di 38 anni arrestato per estradizione agli Stati Uniti, e il suo avvocato Alfredo De Francesco si tiene attualmente nel carcere di Opera. Dopo il parere negativo della pg di Milano Francesca Nanni sulla richiesta dei domiciliari con la proposta di un appartamento e sostegno economico da parte del Consolato dell’Iran, si attende ora che la Corte d’Appello fissi l’udienza per valutare tale istanza.Nel frattempo, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha il potere finale sull’estradizione e potrebbe decidere di revocare l’arresto consentendo ad Abedini Najafabadi di tornare a Teheran. L’accusa nei confronti dell’ingegnere include il presunto coinvolgimento in un’associazione criminale e la fornitura di componenti tecnologiche per droni utilizzati dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione.Una possibile ragione per una richiesta di rilascio potrebbe derivare dalle differenze nei reati contestati in Italia rispetto agli Stati Uniti. In particolare, il Corpo dei Guardia della Rivoluzione non è considerato un’organizzazione terroristica né dalla lista nera delle Nazioni Unite né da quella dell’Unione Europea.La decisione sulla sorte di Abedini Najafabadi rimane quindi incerta in attesa delle prossime udienze e delle valutazioni sulle accuse a lui mosse.
Il destino incerto di Mohammad Abedini Najafabadi: in attesa della decisione sull’estradizione.
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