17 marzo 2025 – 07:45
Il sistema di controllo delle corsie preferenziali doveva essere solo un’aggiornamento, ma si è trasformato in un tema scottante nel dibattito cittadino. Tutto ha avuto inizio a metà febbraio, quando sul cavalcavia di corso Sommeiller sono comparsi i nuovi dispositivi elettronici, parte di un piano che prevede l’installazione di 11 telecamere in punti strategici della città. Le prime conseguenze non si sono fatte attendere: ingorghi improvvisi, manovre rischiose e pericoli di tamponamenti hanno portato ad auto in coda lungo corso Sommeiller fino a corso Massimo d’Azeglio.Le reazioni non si sono fatte attendere: “Questo è solo per multare”, commentava un automobilista già a febbraio, mentre la zona veniva sommersa da una pioggia di critiche. Il sindaco Stefano Lo Russo è intervenuto per cercare di placare gli animi e trovare una soluzione che conciliasse le esigenze del traffico con quelle dei residenti.La questione ha acceso accese discussioni tra i cittadini, divisi tra chi sosteneva l’utilità dei controlli e chi li riteneva solo uno stratagemma per far cassa. Le polemiche hanno coinvolto anche gli esperti del settore, che hanno espresso pareri contrastanti sull’efficacia di tali misure e sulla loro reale utilità nel migliorare la viabilità urbana.In questo contesto incandescente, è emersa la necessità di un confronto aperto e costruttivo tra le istituzioni locali, gli enti preposti alla gestione del traffico e i cittadini interessati. Solo attraverso il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise sarà possibile superare le divergenze e trovare un equilibrio sostenibile tra le esigenze della mobilità urbana e la tutela dell’ambiente.È evidente che il tema del controllo delle corsie preferenziali va affrontato con serietà e responsabilità, tenendo conto delle diverse prospettive in gioco e cercando soluzioni innovative ed efficaci per garantire una circolazione fluida e sicura nelle nostre città.