Il dibattito sulla norma ‘anti-Gandhi’ infiamma la politica italiana: polemiche sul ddl Sicurezza.

Il dibattito sulla norma ‘anti-Gandhi’ continua a infiammare la discussione politica in Italia. L’articolo 11 del ddl sulla Sicurezza, oggetto di accese polemiche, prevede pene severe per chi partecipa a blocchi stradali: fino a un mese di carcere per chi agisce da solo e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da un gruppo. Le commissioni parlamentari hanno respinto le proposte di modifica dell’opposizione, confermando l’introduzione della misura contestata. Questo provvedimento è stato definito “pericoloso” dall’opposizione, che lo considera una limitazione eccessiva alla libertà di manifestare pacificamente. Il deputato Matteo Mauri ha evidenziato il rischio che persino gli studenti possano essere condannati fino a due anni per organizzare sit-in innocui. La Lega ha ritirato un emendamento che estendeva le pene anche agli organizzatori delle proteste, ma l’articolo è rimasto immutato. Si profila uno scontro tra governo e opposizione sul diritto dei cittadini di esprimere dissenso contro decisioni ritenute ingiuste.L’approvazione della legge è stata rinviata al 25 luglio, con diversi punti ancora controversi come la questione delle detenute madri e la stretta sulla cannabis light, contestata dalle associazioni agricole per i potenziali danni alle imprese del settore. Inoltre, la Lega ha ritirato alcuni emendamenti riguardanti l’utilizzo di armi da parte dei pubblici ufficiali durante manifestazioni e l’obbligo di arresto in caso di utilizzo di mezzi per nascondere l’identità durante proteste.Le tensioni restano alte anche su tematiche come la castrazione chimica per gli stupratori e le prediche nelle moschee in italiano, argomenti che saranno affrontati nelle prossime fasi dell’esame del provvedimento in commissione parlamentare. La società civile si interroga sul bilancio tra sicurezza pubblica e tutela delle libertà individuali, mentre le forze politiche cercano un punto d’incontro su un tema così delicato e controverso come quello della repressione dei blocchi stradali e delle proteste nonviolente.