04 dicembre 2024 – 11:20
Carola Finatti, una donna di 34 anni residente a Nole Canavese, si trova in uno stato di confusione mentale a seguito degli eventi che l’hanno portata ad essere accusata di omicidio nei confronti della propria figlia di soli 10 mesi. Il 22 novembre scorso, la neonata è stata ritrovata annegata nella vasca da bagno, mentre Carola stessa ha tentato il suicidio infliggendosi diverse coltellate all’addome e al collo prima di coricarsi sul letto. In un interrogatorio toccante e straziante, avvenuto recentemente nel reparto delle Molinette dove è attualmente ricoverata, Carola ha dichiarato di non ricordare gli eventi contestati a lei. Nonostante lo shock emotivo in cui si trova, ha risposto con cortesia alle domande degli inquirenti.La Procura di Ivrea prevede di eseguire una perizia psichiatrica su Carola per valutare le sue condizioni mentali, considerando che la donna era affondata in una profonda depressione post-partum. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo di Venaria hanno portato alla luce alcuni biglietti scritti da Carola che esprimono il suo stato d’animo disperato: “Non ce la faccio più. Non riesco a tenere la bambina.”Questo tragico episodio getta luce sulla fragilità psicologica delle neo-mamme e sulla necessità di supporto e assistenza adeguati durante il periodo post-partum. La storia di Carola Finatti evidenzia i gravi rischi legati alla depressione post-natale e sottolinea l’importanza di riconoscere i segnali precoci per prevenire tragedie simili.La comunità locale è sconvolta da questo dramma familiare e si spera che Carola possa ricevere l’aiuto psicologico necessario per affrontare il suo trauma e riprendersi dallo choc emotivo subito. La vicenda suscita riflessioni profonde sulla fragilità umana e sulla necessità di un sostegno empatico verso coloro che attraversano momenti difficili nella loro vita.