Il festival di Cannes 2023: cerimoniale delle giurie e premi equilibrati

Il cerimoniale delle conferenze stampa delle giurie che segnano la conclusione di un festival non sorprende più, poicheeacute; spesso i giurati rispondono alle domande in maniera simile ai calciatori: con dichiarazioni generiche e poco personali.Tuttavia, il merito del grande Omar Sy (che faceva sembrare piccolo persino Pierfrancesco Favino) è stato quello di portare un po’ di vivacità con una conclusione inaspettata: gridando “è dal primo giorno che lo voglio fare”, ha costretto i suoi colleghi a voltarsi verso il poster ufficiale del festival, sedersi e osservare una palma sospesa nel cielo, proprio come i protagonisti di Rapsodia d’agosto, il film di Akira Kurosawa scelto per ispirare l’arte magica del festival di quest’anno.Per il resto, la parola d’ordine dell’edizione è stata rispetto reciproco: come ha sottolineato Favino, non sempre erano d’accordo ma è stato bello ascoltarsi reciprocamente e magari cambiare idea rispetto alla prima impressione. La presidente Greta Gerwig si è distinta come una donna ferma ma gentile, riuscendo ad ottenere l’approvazione degli altri giurati con garbo dopo aver affermato che sono stati giorni meravigliosi di scoperta e crescita reciproca.In definitiva, tutti i premi hanno suscitato opinioni diverse ma sono stati assegnati in modo equilibrato dopo aver superato le complessità: dall’impegno morale dell’iraniano Rasoulof (palma speciale), all’apprezzamento unanime per il film indiano “All we imagine as light” (gran premio della Giuria) fino alla Palma d’oro deliberatamente sorprendente (Anora). Il resto dei premi sembra essere derivato da questi punti fermi con una diplomazia complice tra tutti i membri della giuria. Tuttavia, c’è una buona notizia per tutti: il maestro giapponese Koree eda ha annunciato entusiasta che dopo aver trascorso 11 giorni guardando splendidi film altrui, ha deciso di realizzarne uno nuovo anche lui. Un segnale positivo per il futuro della cinematografia.