Il flusso di migranti che attraversano illegalmente il confine tra Stati Uniti e Messico continua a diminuire, segnando il quinto mese consecutivo di calo. Secondo i dati forniti dagli agenti della Us Border Patrol, a luglio sono stati arrestati circa 57.000 migranti lungo il confine, il numero più basso registrato dal settembre 2020. Questa tendenza rappresenta un netto ribasso rispetto ai picchi registrati lo scorso dicembre, quando ben 250.000 migranti sono stati intercettati mentre tentavano di varcare il confine in modo illegale.Da allora, si è assistito a una costante diminuzione del numero di attraversamenti: da 141.000 a febbraio, a 137.000 a marzo, fino ad arrivare ai 84.000 registrati nel mese di giugno. L’amministrazione del presidente Joe Biden ha attribuito questa significativa riduzione alle misure adottate per contrastare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti, un tema politicamente sensibile specialmente in vista delle elezioni.Alejandro Mayorkas, segretario per la Sicurezza interna, ha dichiarato che questo calo è frutto di una serie di azioni messe in atto dall’amministrazione attuale. Tra queste azioni vi è un ordine esecutivo firmato dal presidente il mese scorso che consente alle autorità dell’immigrazione statunitense di procedere alla deportazione dei migranti senza dover valutare le loro richieste d’asilo.Questa politica restrittiva ha suscitato critiche all’interno del partito democratico, con alcuni esponenti della sinistra che hanno espresso disaccordo riguardo alla sua efficacia e umanità. Tuttavia, l’amministrazione Biden sostiene che tali misure siano necessarie per garantire la sicurezza delle frontiere e gestire in maniera più efficiente e controllata i flussi migratori verso gli Stati Uniti.
Il flusso migranti dal Messico agli USA cala per il quinto mese consecutivo
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