I giudici tributari hanno dato ragione ad Ornella Badery e al suo staff riconoscendo la natura “non commerciale” dell’Associazione che gestisce il polo museale della bassa Valle
Il Forte di Bard non ha “evaso” il Fisco. Una notizia, questa, che rasserena un po’ gli animi di tutti, dei dipendenti del Forte che già devono convivere con un forte ridimensionamento nei bilanci dei “trasferimenti” di risorse da parte della Regione. La Commissione triburaria provinciale di Aosta ha annullato integralmente la contestazione fiscale dell’Agenzia dell’Entrate riferita agli accertamenti fiscali relativi agli anni 2015 e 2016: in pratica la tesi era che l’Associazione Forte di Bard, che gestisce il polo turistico della Bassa Valle, svolgesse attività commerciale e quindi, secondo le norme tributarie, avrebbe dovuto pagare l’Iva sul denaro “trasferito” dalla Regione I giudici tributari hanno riconosciuto sia il carattere non commerciale dell’Associazione che gestisce il Forte, che è un po’ il simbolo della Valle d’Aosta e, in quanto tale, svolge la propria attività nell’interesse pubblico e della collettività e che i contributi erogati dalla Regione non costituiscono compensi e non sono quindi da assoggettare ad iva. Quindi non c’è stata l’ipotizzata “evasione” che aveva fatto tremare un po’ tutti, in primis il Presidente del Forte di Bard, Ornella Badery, che ha accolto la notizia con grande soddisfazione e a cui va senza dubbio il merito di aver saputo gestire assieme al suo staff una “patata davvero bollente” con grande capacità ed innegabile coraggio amministrativo.