11 novembre 2024 – 10:45
Il panorama tennistico attuale si presenta in maniera sorprendente e malinconica al tempo stesso: per la prima volta in 54 anni di storia degli Atp Finals o Masters, quest’anno a Torino non c’è alcun giocatore che utilizzi il rovescio a una mano. Questo stile di gioco, caratterizzato da un’eleganza e una precisione uniche, sembra essere sempre più relegato al passato, lasciando spazio a una generazione di tennisti che preferiscono impugnare la racchetta con entrambe le mani.Nella partita di ieri sera, Jannik Sinner ha dimostrato tutta la sua superiorità tecnica contro Alex De Minaur, mettendo in mostra un tennis solido e potente che ha letteralmente spazzato via l’avversario. Il dominio del giovane italiano sul campo è emblematico di un cambiamento epocale nel mondo del tennis: la velocità e l’efficacia sembrano prevalere sulla grazia e lo stile.Il futuro del rovescio a una mano sembra sempre più incerto, con pochi giocatori di rilievo che ancora adottano questa tecnica. Tra i primi cento tennisti al mondo, solo sei mantengono viva questa tradizione: Dimitrov, Tsitsipas, Musetti, Shapovalov, Lajovic e Altmaier. Una vera rarità in un contesto sportivo sempre più votato alla rapidità e alla potenza.Tuttavia, c’è ancora spazio per qualche sprazzo di nostalgia e speranza per il futuro. Il rovescio slice a una mano potrebbe rappresentare un’alternativa interessante nei moderni campi da gioco veloci e sintetici. È qui che la maestria tecnica e la precisione possono fare davvero la differenza, cambiando i tempi della partita e sorprendendo gli avversari.In definitiva, il tennis è uno sport in costante evoluzione, dove vecchie tecniche si mescolano con nuove strategie per creare uno spettacolo sempre affascinante. Sarà compito degli insegnanti guidare le nuove generazioni verso un equilibrio tra tradizione e innovazione, preservando l’eredità del rovescio a una mano mentre abbracciano le sfide del presente.