27 gennaio 2025 – 18:15
Il Giorno della Memoria a Milano è un momento cruciale per ricordare la tragedia della Shoah e onorare le vittime dell’Olocausto. Tuttavia, quest’anno l’evento è stato segnato da polemiche a causa della mancata partecipazione della comunità ebraica milanese all’incontro organizzato presso palazzo Marino con 150 studenti. L’appuntamento, promosso dal Comune insieme ad Anpi, Aned, Comunità Ebraica e Fondazione Memoria della deportazione, ha suscitato preoccupazioni nella comunità ebraica per il rischio di strumentalizzazione politica.Prima della deposizione delle corone di fiori di fronte all’ex Albergo Regina, quartier generale nazista delle SS durante l’occupazione, Ilan Boni, vicepresidente della comunità ebraica, ha sottolineato che la memoria delle vittime non deve essere distorta o politicizzata. Onorare i sei milioni di individui che hanno perso la vita nei campi di concentramento richiede un rispetto profondo per la verità storica e un’impegno costante contro ogni forma di negazionismo o revisionismo.La decisione di non partecipare alla cerimonia in Sala Alessi è stata motivata dalla volontà di preservare l’integrità del ricordo dell’Olocausto e impedire che il suo significato venga alterato o strumentalizzato per fini diversi da quelli strettamente legati alla commemorazione delle vittime. È fondamentale mantenere viva la memoria dei tragici eventi del passato affinché possano servire da monito contro l’odio e l’intolleranza ancora presenti nella società contemporanea.In un periodo in cui il clima politico ed ideologico sembra favorire una revisione selettiva della storia e una banalizzazione degli orrori del nazifascismo, è essenziale difendere con fermezza i valori democratici e umanitari che sono emersi dalle ceneri dell’Olocausto. La memoria collettiva rappresenta un baluardo contro le derive totalitarie e discriminatorie che minacciano la pace e la convivenza civile nel mondo attuale.L’impegno a mantenere viva la memoria delle atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale deve essere condiviso da tutti i cittadini, indipendentemente dalle proprie origini o convinzioni politiche. Solo attraverso una consapevolezza diffusa dei crimini del passato possiamo costruire un futuro basato sulla solidarietà, il rispetto reciproco e la giustizia sociale. Il Giorno della Memoria rappresenta quindi un’occasione preziosa per riflettere sulle responsabilità individuali e collettive nel promuovere una cultura dell’inclusione e dell’uguaglianza in una società multiculturale come quella contemporanea.