22 marzo 2025 – 13:55
Sohaib Teima, un ventiduenne originario della città marchigiana di Fermo, si trovava al cospetto dell’aggravante della premeditazione dell’omicidio commesso contro la compagna francese Auriane Laisne, appena poche settimane prima del tragico evento. La procura di Aosta sottolinea come questo episodio possa essere utile a ricostruire la dinamica dell’accaduto, nonché come conferma della denuncia presentata dalla famiglia di Auriane alle autorità di Fermo per minacce presunte subite dal giovane. Il tentativo di farla arrestare all’aeroporto di Roma Fiumicino risale al primo marzo dell’anno precedente all’omicidio, che si verificò il 26-27 marzo nel bosco della Salle a Aosta.L’accaduto ha lasciato un segno indelebile nella vita delle persone coinvolte. La ferita profonda di due centimetri causata da un’arma da taglio alla gola di Auriane ha provocato la morte per asfissia meccanica, in quanto l’ingresso del sangue nelle vie aeree e nei polmoni ha bloccato la respirazione. Gli inquirenti ritengono che Teima avesse utilizzato i pantaloni della tuta di Auriane per tamponare il sangue e nasconderli presso la chiesetta in rovina di Equilivaz, circa 30 metri dall’indirizzo del cadavere trovato solo il 5 aprile. Le indagini hanno rivelato che Teima aveva raggiunto la Valle d’Aosta insieme a Auriane, con l’intento di trovarsi in un luogo appartato e isolato dove poteva commettere il delitto senza essere visto o segnalato, al fine di non essere individuato e poter partire facilmente dalla zona. Il processo che si terrà presso la Corte di Assise di Aosta il 7 maggio prossimo alle ore 9:30 vedrà Teima assistito dagli avvocati Lucia Lupi e Igor Giostra, mentre i genitori di Auriane saranno presenti con l’avvocato Jacques Fosson. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Reparto operativo di Aosta sotto la direzione del pm Manlio D’Ambrosi, in accordo con il procuratore Luca Ceccanti.
