Il governo sta predisponendo un decreto legge da presentare al Consiglio dei ministri, che assorbirà gran parte delle norme contenute nel ddl Sicurezza attualmente sottoposto all’esame del Senato. La proposta è stata avviata in previsione della votazione imminente dell’aula del Senato, programmata per metà aprile. Tuttavia, le nuove norme dovranno essere successivamente riportate alla Camera per una terza lettura a causa delle insufficienze finanziarie che ostacolano l’approvazione originaria.L’intervento legislativo in corso servirebbe anche a recepire i suggerimenti impartiti dal Quirinale, relativi alle modifiche da apportare per quanto riguarda il trattamento delle sim e detenute madri. Una volta approvato, il decreto potrebbe contenere la disposizione denominata “scudo penale”, finalizzata a offrire protezione agli agenti dalle ingiuste denunce di reati da loro commessi mentre svolgono le proprie funzioni. Inoltre, è probabile che venga incluso anche un sostegno economico per le spese legali necessarie ad affrontare eventuali procedimenti giudiziari a carico degli stessi agenti.La decisione del governo di predisporre il decreto legge appare motivata dall’esigenza di dare attuazione alle raccomandazioni della Consulta e, in particolare, dalle richieste rivolte all’Esecutivo per quanto concerne la modifica al trattamento delle detenute madri. Inoltre, l’intervento normativo sembra voler anche risolvere le tensioni emerse tra il Senato e la Camera, che dovrebbero essere superate una volta approvata la terza lettura delle nuove disposizioni.Il processo legislativo in atto suscita notevoli polemiche e dibattiti tra gli esperti di diritto costituzionale e i commentatori politici. Secondo alcuni, il provvedimento attuerebbe solo misure interne al sistema giudiziario per rafforzare le prerogative degli agenti della forza pubblica. Altri sostengono invece che l’operazione in atto sia soltanto una mossa tattica volta a superare i principali ostacoli all’avanzamento del ddl Sicurezza, senza modifiche significative nella sua sostanza.Le aspettative e le preoccupazioni suscitate dalla riforma progettata dal governo sono variegate: da un lato esistono apprezzamenti per la volontà di recepire gli input provenienti dal Quirinale, da parte degli addetti ai lavori; dall’altro si riscontrano critiche e proteste in merito alle eventuali derivate violazioni dei diritti delle detenute madri, che potrebbero subire discriminanti e restrizioni per via dell’inserimento del “scudo penale” nel provvedimento.
Il Governo prepara il Decreto Legge sul DDL Sicurezza con misure per i poliziotti e le detenute madri.
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