Il grande gioco geopolitico: le sfide dell’accordo nucleare USA-Iran

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Il nuovo testo elaborato è:L’incontro con gli emissari iraniani in Oman si è rivelato un momento cruciale nella delicata trattativa sull’accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran, come ha dichiarato Steve Witkoff, l’inviato speciale della Casa Bianca, in un’intervista esclusiva a Fox News. La sua frase “positivo, costruttivo ed avvincente” rivela un’atmosfera di grande speranza per una possibile resa dei conti tra le due parti che da anni si contendono il destino del programma nucleare iraniano.La questione in discussione è intricata e non può essere ridotta a semplici slogan. Il monitoraggio del programma di arricchimento dell’uranio, infatti, rappresenta l’asse centrale della trattativa, ma la sua portata va al di là delle sole preoccupazioni tecnico-scientifiche. Si tratta in realtà di un conflitto di visioni che coinvolge interessi geopolitici, strategie militari e valori morali.Il ritiro unilateralizzato degli Stati Uniti dall’accordo del 2015 da parte del presidente Trump ha riproposto Teheran al centro dell’attenzione internazionale. La decisione è stata letta come un segnale di forza, ma anche come una mossa pericolosa che potrebbe condurre a nuovi conflitti nella regione.La lettera inviata dall’amministrazione Trump alla Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, contiene una richiesta inequivoca di colloqui sul nucleare. La parola “nucleare” è un termine carico di significati ed emozioni che evoca ricordi delle tragedie atomiche del passato e della possibilità di nuove catastrofi future.Il quadro si complica ulteriormente se consideriamo le dichiarazioni fatte dal presidente Trump stesso. Egli ha minacciato possibili azioni militari in caso di rifiuto da parte dell’Iran, il che sembra contraddire la pretesa della Casa Bianca di voler dialogare con Teheran.La sfida è doppia: da un lato, occorre arrivare a una soluzione accettabile per entrambe le parti; dall’altro, si deve affrontare il problema nucleare iraniano in maniera adeguata alla sua portata e complessità. Il futuro del Medio Oriente e del mondo intero è in bilico tra due scelte: un accordo che potrebbe aprire la strada a una pace duratura, oppure la riproposizione della tensione che potrebbe condurre ad eventi catastrofici.Soltanto il tempo dirà se la diplomazia riuscirà a prevalere sulla forza. Ciò che è certo è che i giocatori sul campo sono disposti a correre rischi enormi per raggiungere i loro obiettivi, rischi che potrebbero avere conseguenze disastrose per milioni di persone.

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