Il Gruppo Puebla esprime indignazione per il governo ecuadoriano: richiesta di accesso a Rafael Correa detenuto.

Il Gruppo Puebla, un’organizzazione che riunisce i leader di sinistra latinoamericani, ha espresso la propria indignazione nei confronti del governo ecuadoriano per aver negato l’accesso a una delegazione internazionale che intendeva effettuare una visita umanitaria all’ex vicepresidente Rafael Correa (2007-2017), attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di La Roca dopo essere stato coinvolto nell’assalto all’ambasciata messicana il 5 aprile.Nel mirino del Gruppo Puebla sono finiti il governo guidato da Daniel Noboa e in particolare i ministri degli Interni, Mónica Palencia, e degli Esteri, María Gabriela Sommerfeld, ritenuti direttamente responsabili della sicurezza e del benessere di Jorge Glas durante la sua detenzione. Secondo il Gruppo Puebla, Glas sarebbe vittima di persecuzione politica.Glas si rifugiò nell’ambasciata messicana dopo che un giudice emise un mandato d’arresto nei suoi confronti per presunta malversazione legata ai lavori post-sisma del 2016. Inoltre, doveva ancora scontare otto anni di reclusione per due condanne per corruzione emesse nel 2017 e nel 2020, delle quali aveva già trascorso cinque anni in prigione.L’invasione dell’ambasciata messicana a Quito da parte delle forze di polizia dell’Ecuador per arrestare Glas ha scatenato un contenzioso tra Messico ed Ecuador riguardante le violazioni delle norme internazionali presso la Corte Internazionale di Giustizia.Il Gruppo Puebla ha sollecitato l’Ecuador a concedere un “salvacondotto” affinché l’ex vicepresidente possa usufruire dell’asilo politico garantitogli dal Messico. La situazione è dunque delicata e solleva importanti questioni legate alla sicurezza dei detenuti politici e al rispetto dei diritti umani in America Latina.