Il legame profondo tra Carola Semperboni e il suo cavallo: una storia di coraggio e passione

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02 settembre 2024 – 09:45

Carola Semperboni, giovane amazzone ventunenne affetta da una malattia che le ha paralizzato le gambe, ha un legame profondo con il suo cavallo, un maestoso castrone tedesco di 19 anni. Insieme hanno partecipato a numerose competizioni e ora si preparano per affrontare le gare di paradressage nella splendida cornice della Reggia di Versailles. Carola, studentessa del primo anno di Psicologia, ha sempre guardato con ammirazione le Olimpiadi in televisione e finalmente è giunto il momento tanto atteso per lei.Il ruolo determinante del cavallo nella vita di Carola è evidente: quattro sono i binomi della nazionale italiana di paradressage, tra cui la pluricampionessa Sara Morganti e la giovane promessa Francesca Salvad. Insieme hanno partecipato a Tokyo e ai campionati del mondo, conquistando il pass per Parigi. Oggi è prevista l’ispezione dei cavalli per valutarne lo stato psicofisico in vista della competizione, mentre domani si scenderà in pista con il Grand Prix.L’emozione cresce nel villaggio olimpico, dove Carola può ammirare tante realtà diverse e atleti disabili straordinari. È un’esperienza che definisce come affascinante e che consiglia vivamente a chiunque abbia l’opportunità di viverla almeno una volta nella vita.Mentre si prepara per la competizione, Carola riflette sulle sue preferenze musicali per la gara di freestyle: brani come “Felicità” di Albano o “Azzurro” non mancheranno nell’elenco delle possibilità. E proprio perché sta iniziando a preparare un secondo cavallo per futuri eventi, evita il trucco durante le gare concentrandosi solo sulle extension alle code dei suoi fedeli compagni equini.La pressione aumenta mentre si avvicina il momento cruciale delle competizioni, ma Carola sa di poter contare sul sostegno del suo cavallo e dell’amore per l’equitazione che li lega indissolubilmente. Ogni salto, ogni passo sulla pista rappresentano una sfida superata insieme verso la ricerca della medaglia tanto ambita dopo anni di impegno e sacrificio nel mondo dell’equitazione paradressage.

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