La sfida più grande che il nostro Paese sta affrontando richiede un impegno congiunto e coerente tra il mondo del lavoro e quello produttivo, nonché con la politica. È necessario rafforzare i legami tra le organizzazioni datoriali, sindacali e pubbliche istituzioni per sviluppare una risposta complessiva alle sfide che stanno colpendo il Made in Italy.Il nostro sistema economico deve essere in grado di trasformarsi e diventare più dinamico, flessibile e innovativo per essere in grado di superare la crisi. Non possiamo permettere che i nostri concorrenti esteri ci sorpassino in produttività e competitività.È essenziale creare un ambiente favorevole ai processi di formazione continua delle imprese, garantire l’accesso alle risorse finanziarie per le piccole e medie imprese, promuovere la tecnologia digitale come strumento chiave per aumentare l’efficienza.Questo nuovo patto dovrà avere un’impostazione più strategica che sia in grado di attivare i cambiamenti necessari senza essere vincolato da ipotesi di breve periodo. Le priorità da fissare saranno la crescita, la competitività e la formazione delle risorse umane.La nostra azione deve concentrarsi su diverse aree chiave, tra cui lo sviluppo dell’istruzione tecnica e professionale, l’aumento della domanda di prodotti Made in Italy attraverso misure di sostegno all’esportazione, la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale come elemento distintivo delle nostre produzioni.Il nostro obiettivo è creare un modello economico che sia sostenibile a lungo termine e possa garantire una vita dignitosa per i cittadini italiani. È questo il significato della parola crisi, scelta e decisione per un futuro più solido ed equo.
Il Made in Italy può ancora vincere, ma serve cambiamento
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