20 giugno 2024 – 14:33
Il mercato finanziario di Milano ha subito una giornata di rallentamento senza il supporto di Wall Street, chiusa ieri, mentre gli scambi asiatici hanno cercato conferme sulla sostenibilità del boom legato ai settori dei chip e dell’Intelligenza Artificiale, che hanno spinto i mercati della regione vicino ai massimi degli ultimi due anni. Dall’altra parte, l’Europa ha mostrato segni di miglioramento dopo un avvio debole, con la Piazza Affari in evidenza. Un’iniezione di ottimismo è arrivata dai movimenti sorprendenti della Banca Nazionale Svizzera, che ha ridotto il tasso di interesse dall’1,5% all’1,25%, contrariamente alle aspettative degli analisti che prevedevano il mantenimento del livello precedente. Al contrario, la Norges Bank ha confermato un tasso del 4,5% per la Norvegia.L’evento più atteso della giornata è stata la riunione della Banca d’Inghilterra, che ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 5,25%, raggiungendo così il massimo degli ultimi 16 anni. Con le elezioni alle porte nel Regno Unito, non erano previste sorprese significative. Tuttavia, prima ancora si è tenuta la riunione della Banca centrale cinese, che ha deciso di non modificare i tassi a uno e cinque anni come previsto dal mercato. Questa decisione ha causato una caduta delle azioni nel settore immobiliare poicheeacute; ci si aspettava un impatto positivo sui mutui.Particolare attenzione è stata posta sul governatore Pan Gongsheng durante l’incontro della Pboc (Banca Popolare Cinese), in quanto ha annunciato l’intenzione dell’istituto di acquistare titoli di Stato sul mercato secondario per regolare gradualmente la liquidità del mercato finanziario. Questa mossa va nella direzione delle politiche auspicate dal presidente Xi Jinping per avere nuovi strumenti a disposizione per gestire l’economia cinese. Inizialmente sono stati immessi sul mercato 20 miliardi di yuan (equivalenti a 2,81 miliardi di dollari) tramite operazioni repo a sette giorni con un tasso d’interesse dell’1,8%.Per quanto riguarda il cambio valutario, la stessa Banca Popolare Cinese ha fissato lo yuan al valore minimo rispetto al dollaro da novembre scorso. Questo allentamento del controllo sulla valuta cinese ha portato lo yuan ai minimi degli ultimi sette mesi rispetto al dollaro statunitense. Nel frattempo in Europa si vive un momento di riflessione in attesa delle elezioni francesi che potrebbero influenzare ulteriormente i mercati europei e globali.