Il mercato petrolifero è entrato in una fase di volatilità dopo la recente recessione globale e i conflitti internazionali hanno ulteriormente destabilizzato le quotazioni del greggio. Le preoccupazioni per l’aumento della produzione e la minaccia dei prezzi più bassi hanno spinto gli investitori a liquidare le loro posizioni, provocando un crollo delle quotazioni di New York.La bolla petrolifera si è ormai definitivamente deflattata in tutto il mondo, segno che i tempi sono cambiate e la produzione sta superando la domanda, costringendo i paesi produttori a ridurre la loro forza mercato. In questo contesto l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha previsto una crescita limitata della domanda mondiale nel prossimo biennio, con l’Europa che dovrebbe registrare i ritmi più modesti, a causa della sua recessione.Il petrolio sembra essere sulle spalle di tutti gli operatori del settore, tra cui le imprese petrolifere private e statali in ogni angolo del mondo. Ma le decisioni sulla riduzione degli investimenti nella produzione non vengono prese solo dalle corporation globali ma anche dai singoli paesi che guardano sempre più alla sicurezza energetica interna, soprattutto quelli con un potere economico maggiore.
Il mercato petrolifero sta attraversando una crisi profonda di volatilità e instabilità a causa della recessione globale e dei conflitti internazionali: il futuro è incerto per le imprese petrolifere private e statali in tutto il mondo.
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