Il Dna di Unabomber è al centro dell’attenzione dei media oggi, con i giornali del Gruppo Nem che riportano l’analisi di vecchi reperti alla luce di nuove tecniche investigative. Si parla di un’impronta parziale su un nastro adesivo e di reperti sottoposti a un’analisi più approfondita riguardo agli attentati avvenuti tra il 1994 e il 2006 nelle province del nord Italia. Gli oggetti usati per nascondere le formazioni pilifere includono bombolette di stelle filanti, uova, tubi filettati e nastri isolanti provenienti da confezioni alimentari. Inoltre, sono stati rinvenuti rilievi dattiloscopici, un inginocchiatoio, una scatoletta di sgombro e persino un congegno sotto la sella di una bicicletta. L’avvocato Maurizio Paniz, difensore di Elvo Zornitta, si mostra perplesso riguardo alle informazioni trapelate senza coinvolgere la difesa e solleva dubbi sulla conservazione corretta dei reperti nel corso degli anni. La questione della manipolazione dei materiali nel tempo mette in discussione la validità delle prove raccolte fino ad ora.
Il mistero del Dna di Unabomber: analisi dei reperti vecchi con nuove tecniche investigative.
Date: