07 marzo 2025 – 14:30
Il mistero che avvolge la tragica fine di Alex Marangon, il giovane barista di 25 anni di Marcon, sembra sempre più fitto e intricato man mano che emergono nuovi dettagli sulla sua morte. La scoperta del suo cadavere sul greto del Piave a Vidor ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato domande inquietanti sulla dinamica degli eventi che hanno portato alla sua scomparsa.Secondo quanto riportato dalla Tribuna di Treviso, l’autopsia disposta dalla procura ha rivelato segni sospetti sul corpo di Marangon, suggerendo la possibilità che sia stato coinvolto in una colluttazione prima della sua tragica caduta nel fiume. Le ipotesi circa le circostanze della sua morte oscillano tra un incidente dovuto a una caduta da un terrapieno e un gesto volontario, lasciando aperto il mistero su ciò che realmente accadde quella notte fatale.La presenza di segni compatibili con contusioni precedenti sul volto e sul torace del giovane aggiunge ulteriore suspense al caso, alimentando speculazioni su eventuali episodi di violenza fisica subiti prima della sua morte. L’ombra delle ipotesi si allunga anche sul raduno a base di ayahuasca a cui Marangon aveva partecipato nell’antica abbazia di Vidor, un decotto psichedelico naturale considerato illegale dalle autorità italiane.L’inserimento dell’ayahuasca nella lista delle sostanze stupefacenti o psicotrope confermato dal Tar del Lazio nel 2022 ha gettato ulteriori dubbi sull’evento al quale il giovane barista aveva preso parte, sollevando interrogativi sulla sicurezza e la legalità di tali pratiche in Italia. Il confine labile tra l’uso rituale e terapeutico dell’ayahuasca e i rischi associati alla sua assunzione non autorizzata si staglia come una minaccia latente nei confronti dei partecipanti a tali cerimonie.In questo intricato intreccio di elementi – dall’enigma della morte di Marangon alle controversie legate all’ayahuasca – si dipana una storia avvolta nel mistero e nella tragedia, lasciando aperte molteplici strade interpretative e suscitando riflessioni profonde sulla fragilità dell’esistenza umana e sui pericoli insiti nelle esperienze psichedeliche non regolamentate.