Wolfgang Abel, il veronese condannato per 15 omicidi tra il 1977 e il 1984 con la sigla neonazista “Ludwig”, è deceduto a 64 anni. Nato a Monaco di Baviera nel 1959, Abel era stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Borgo Trento a Verona dopo un malore avvenuto nella sua abitazione a Monte Rico di Arbizzano. La badante della madre lo trovò in coma a causa di un trauma cranico e purtroppo è spirato nella sezione stati vegetativi dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dove era ricoverato senza riprendere conoscenza.Abel aveva trascorso 32 anni tra carcere e arresti domiciliari, tornando libero solo nel 2016, sempre dichiarandosi innocente. La sua storia è segnata da episodi oscuri legati alla violenza e al radicalismo estremista che lo hanno portato ad essere coinvolto in crimini terribili. La sua morte chiude definitivamente un capitolo controverso della cronaca nera italiana, lasciando dietro di sé interrogativi irrisolti sulle motivazioni e le dinamiche che hanno guidato le sue azioni.
Il mistero di Wolfgang Abel: la fine di un oscuro passato segnato da violenza e radicalismo
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