13 marzo 2025 – 11:15
La perizia tecnica sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla tragica morte di Ramy Elgaml ha individuato come causa determinante il palo semaforico che ha ostacolato la caduta del giovane egiziano, superando così i fattori umani legati ai conducenti coinvolti. Questo è quanto emerge dalla relazione conclusiva redatta in seguito all’incidente avvenuto il 24 novembre 2024 durante un inseguimento con le forze dell’ordine. Secondo gli esperti incaricati dall’autorità giudiziaria, l’impatto tra lo scooter guidato da Fares Bouzidi e l’autovettura Giulietta dei carabinieri non è avvenuto prima della zona non coperta dalle telecamere, come dimostrato dall’analisi dei video delle telecamere comunali posizionate lungo le Vie Ripamonti, Quaranta e Solaroli.L’operato del vicebrigadiere al volante dell’autovettura Giulietta durante l’inseguimento è stato valutato come conforme alle procedure standard delle Forze dell’Ordine, mostrando prontezza di riflessi e controllo nella gestione della situazione. Quando lo scooter Tmax ha improvvisamente svoltato a sinistra da via Ripamonti su via Quaranta, il conducente dell’autovettura ha reagito in maniera adeguata e controllata, evitando una collisione diretta.Tuttavia, la perizia evidenzia che il comportamento imprudente dello scooterista ha innescato l’inseguimento e ne ha determinato le modalità, assumendosi così il rischio delle conseguenze fatali. Mentre l’operato del militare è stato ritenuto corretto e in linea con le normative vigenti, la condotta spericolata dello scooterista ha contribuito in modo significativo allo svolgimento tragico degli eventi.In definitiva, la presenza del palo semaforico si configura come il fattore decisivo nell’esito drammatico dell’incidente, mettendo in luce l’importanza di una guida responsabile e consapevole da parte di tutti gli utenti della strada per prevenire tragedie simili in futuro.