16 luglio 2024 – 13:20
Don Renato Sacco, parroco di Cesara e membro del consiglio nazionale di Pax Christi, con fermezza condanna la produzione bellica nello stabilimento Faco di Cameri. L’annuncio del traguardo delle trecento ali montate su altrettanti aerei destina alla distruzione e alla guerra ha scosso profondamente il religioso. Egli denuncia la produzione in serie di strumenti di morte come parte di un disegno malefico che si svela ogni giorno davanti ai nostri occhi. La tecnologia impiegata per assemblare le ali a Cameri non può essere etichettata come tale quando il risultato finale è rappresentato da velivoli capaci di seminare morte e devastazione in luoghi come l’Ucraina o i confini di Gaza.Il parroco sottolinea la responsabilità morale di coloro che partecipano a questa catena produttiva, evidenziando come l’Italia, tramite la costruzione degli F35 adoperati anche da Israele, stia supportando indirettamente politiche militari discutibili. La sua voce si alza contro l’acquisto massiccio di armamenti come gli Eurofighter o i Gcap, considerati simboli dell’eccessivo investimento in guerra anziché nel benessere della società.Propone un presidio pacifico davanti allo stabilimento come forma di protesta e invita la politica romana a prendere posizione contro questo scellerato commercio bellico. Don Sacco ritiene che sia fondamentale sensibilizzare i governanti sulle reali priorità della società, orientandoli verso investimenti mirati alla risoluzione della crisi climatica e al potenziamento dei servizi sociali come gli ospedali.La sua voce si erge quindi come un richiamo alla coscienza collettiva affinché si ponga fine all’industria bellica che minaccia non solo vite umane innocenti ma anche il futuro stesso del pianeta.