Il pericolo di sfidare la mafia: il coraggio di Pino Masciari e la minaccia della ndrangheta.

Date:

07 ottobre 2024 – 10:45

Il 7 dicembre scorso, il coraggioso testimone di giustizia Pino Masciari, noto in tutta Italia per aver denunciato anni fa famiglie legate alla ndrangheta in diverse province calabresi, contribuendo a far condannare complici e colletti bianchi collusi con l’organizzazione criminale, riceve un messaggio tramite l’applicazione Messenger. Era Andrea Mantella, che si trovava nella sua casa nell’hinterland di Torino, seduto alla scrivania di uno studio adornato da premi e riconoscimenti dal mondo istituzionale e antimafia. Mantella è il superpentito della maxi operazione Rinascita Scott, un collaboratore di giustizia ritenuto credibile dai magistrati. Ha riferito a Masciari che un esponente di spicco della famiglia mafiosa dei Vallelonga, capo delle Serre nella zona vibonese in Calabria, aveva richiesto aiuto al clan dei Bonavota di Sant’Onofrio per organizzare un piano omicidiario nei confronti del testimone.Masciari mostra i messaggi ricevuti da Mantella e li legge attentamente: “Signor Masciari, per quanto riguarda le persone che la odiano ho già fornito indicazioni alle autorità giudiziarie; ritengo che esse siano ancora sottovalutate e pertanto devo mantenere il riserbo. Le informo che negli anni 2004 individui affiliati ai cosiddetti ‘viperari’, una fazione della ndrangheta, avevano progettato vendette nei suoi confronti nelle Serre vibonesi chiedendo supporto a una violenta cosca di Sant’Onofrio con cui ero in alleanza all’epoca. Non posso aggiungere altro finché le mie dichiarazioni non saranno rese pubbliche.”Aggiunge poi: “Dalla mia esperienza posso dire che la ndrangheta non dimentica; la loro vendetta è solo questione di tempo e questo vale anche per me.” Dopo aver denunciato i fatti alle autorità mesi prima senza ricevere risposte concrete, Masciari si trova ora sotto scorta a causa del reale pericolo per la sua vita. Ricorda un episodio recente: mentre si trovava in un Comune dove lavora sua moglie, una macchina straniera lo ha seguito fino a casa poiché aveva accidentalmente oltrepassato una linea rossa al semaforo 25 chilometri prima. La macchina voleva semplicemente avvisarlo dell’infrazione.La vicenda raccontata da Masciari evidenzia il costante rischio che corre chi decide di sfidare i poteri criminali e la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per proteggere coloro che si battono contro la mafia.

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