31 ottobre 2024 – 07:45
Durante l’interrogatorio di quattro ore, il pm Enzo Bucarelli ha ribadito di aver agito correttamente nella gestione della perquisizione del cellulare del calciatore Demba Seck, indagato per revenge porn e poi archiviato. Sospeso dal Csm, ha risposto alle domande del gup Luigi Iannelli, della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e della sostituta Giancarla Serafini. Accusato di frode processuale e depistaggio, si è difeso con l’avvocato Michele Galasso rinunciando all’interrogatorio con le pm milanesi. L’accusa sostiene che abbia distrutto prove per ostacolare le indagini e favorire l’indagato, inducendo la vittima a ritirare la querela. L’udienza è stata rinviata al 4 dicembre per la requisitoria delle pm e le difese delle parti civili. La difesa di Bucarelli ha sottolineato che ha risposto in modo esaustivo alle domande del giudice e non ha avvisato nessuno dell’imminente perquisizione. Secondo l’avvocato Galasso, il pm ha cristallizzato le prove in un verbale che incrimina l’indagato, dimostrando la sua correttezza nell’operato durante il caso.