19 febbraio 2025 – 08:45
Il panorama all’interno della Questura è profondamente cambiato. Oggi, l’arrivo di Fabretti al secondo piano per prendere il posto di Carlo Ambra come dirigente superiore rappresenta molto più di un semplice cambio di colore. È simbolo dell’avanzamento dell’universo femminile in un contesto che un tempo sembrava impensabile o almeno complicato. Questo cambiamento sociale si riflette in ogni angolo del palazzo di corso Vinzaglio, dove la presenza femminile comanda con determinazione e competenza.Fabretti assume il comando della Digos, mentre Edvige Strina sovrintende alle Volanti del 112, garantendo pronti interventi tempestivi. Marzia Giustolisi dirige con maestria la Squadra Mobile, mettendo in campo investigazioni che hanno fatto scalpore in televisione. Le donne dirigono nei vari settori della Polizia con autorità e professionalità.Se ci si sposta nei piani inferiori, si scopre che Raffaella Fontana guida l’Ufficio Immigrazione e Alessandra Semeraro pilota la Polizia amministrativa, gestendo questioni legate a passaporti e porti d’armi con fermezza. Anche il Reparto mobile e l’Anticrimine sono ora guidati rispettivamente da Iolanda Seri e Barbara De Toma. L’unica eccezione maschile è il questore Paolo Sirna, mentre Cecilia Tartoni supervisiona come capo di Gabinetto.Il tetto di cristallo è finalmente crollato sotto il peso delle capacità e della determinazione delle dirigenti donne che indossano con fierezza l’uniforme della Polizia di Stato. La presenza femminile ha conquistato spazi prima preclusi, dimostrando una volta per tutte che le donne sono perfettamente in grado di gestire ruoli chiave all’interno delle istituzioni pubbliche.