Il potere oscuro della cosca Martino: il presunto tradimento di Grande Aracri e le attività criminali della consorteria.

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20 settembre 2024 – 20:45

La moglie del boss Vito Martino, Veneranda Verni, ha pronunciato queste parole con un misto di ironia e disprezzo: “Se si pente il capo scriviamo un altro libro”. Questa reazione è stata la risposta alla notizia del presunto pentimento di Nicolino Grande Aracri, capo della cosca di Cutro, che si è rivelato essere solo un bluff. Il procuratore facente funzioni delle Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha raccontato questo episodio durante una conferenza stampa dedicata all’operazione Sahel condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone. L’operazione ha portato all’arresto di 31 persone: 15 sono finite in carcere, sette ai domiciliari e nove hanno l’obbligo di dimora. Le indagini sono partite nell’ottobre 2020 grazie all’intervento dei carabinieri di Crotone guidati dal maggiore Rossella Pozzebon, dopo un episodio estorsivo che ha svelato cambiamenti nei vertici delle cosche cutresi a seguito della presunta volontà di collaborare da parte di Grande Aracri.Il potere all’interno della cosca è stato assunto da Vito Martino, alleato storico dei Grande Aracri e detenuto in carcere. È emerso il ruolo determinante delle donne in questa fase: la moglie dell’uomo arrestata non solo trasmetteva i suoi messaggi ma risolveva dispute e impartiva ordini. La notizia del presunto tradimento di Grande Aracri ha suscitato stupore tra i membri della consorteria che hanno stretto le fila attorno a Martino per colmare il vuoto lasciato.La cosca riprende così le sue attività criminali per accumulare fondi attraverso estorsioni in vari settori economici come l’edilizia e la produzione di olio. Inoltre, si occupa anche del traffico di droga entrando in contatto con la comunità criminale romana a Catanzaro alla ricerca costante di finanziamenti. Sono stati documentati sette episodi estorsivi con sei estorsioni concluse con il pagamento delle vittime senza denunce ufficiali grazie alla forza intimidatoria già acquisita dalla nascente cosca Martino.Questo scenario oscuro svela una realtà criminale intricata e pericolosa che coinvolge vari settori dell’economia locale e mette in luce dinamiche complesse legate al potere e alla violenza nel contesto delle organizzazioni criminali calabresi.

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