Il presidente dell’Anpi di Milano risponde con fermezza alle accuse di antisemitismo: la lotta contro l’odio è una priorità costante.

Il presidente dell’Anpi di Milano, Primo Minelli, ha risposto con fermezza alle accuse di antisemitismo mosse dalla comunità ebraica riguardo alla decisione di non partecipare all’incontro con gli studenti organizzato in occasione del Giorno della Memoria. In un’intervista all’ANSA, Minelli ha sottolineato che l’associazione dei partigiani non si lascia intimidire da nessuno e non accetta ordini esterni. Per loro la lotta contro l’antisemitismo è una priorità costante, non limitata al solo 27 gennaio ma portata avanti ogni giorno dell’anno.Minelli ha inoltre ribadito che le azioni dell’Anpi sono motivate da una profonda convinzione e da un impegno morale verso la difesa dei valori di tolleranza e rispetto per tutte le comunità. Ha evidenziato come il dialogo interculturale sia fondamentale per promuovere la comprensione reciproca e contrastare ogni forma di discriminazione.L’associazione dei partigiani si impegna attivamente nella diffusione della memoria storica, affinché le tragedie del passato non vengano dimenticate e possano insegnare importanti lezioni per il presente e il futuro. Minelli ha espresso la volontà di continuare a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi legati all’Olocausto e alla lotta contro ogni forma di odio razziale.La dichiarazione del presidente dell’Anpi riflette un forte senso di responsabilità civile e un impegno concreto nel promuovere una società inclusiva e solidale. La sua determinazione nel contrastare l’antisemitismo rappresenta un importante contributo alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico, dove la diversità sia valorizzata come arricchimento culturale anziché motivo di divisione.