Il presidente sudcoreano difende la legge marziale: appello all’unità nazionale

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, durante un discorso televisivo rivolto alla nazione, ha difeso con fermezza il suo decreto di legge marziale come un atto necessario per garantire la sicurezza e la stabilità del paese. Ha respinto categoricamente le accuse di ribellione, sottolineando che la sua azione rientra nei limiti dell’amministrazione governativa e non può essere considerata un tentativo di insurrezione. Yoon ha evidenziato che la legge marziale è uno strumento legittimo a disposizione dell’esecutivo per affrontare situazioni di emergenza e che non dovrebbe essere oggetto di scrutinio giudiziario.In risposta alle minacce di una mozione di impeachment presentata dalle opposizioni, Yoon ha criticato aspramente l’atteggiamento ostruzionistico dei partiti contrari al suo governo. Ha accusato le opposizioni di paralizzare il normale svolgimento degli affari dello stato e di abusare del meccanismo dell’impeachment per fini politici. Il presidente ha sottolineato l’importanza della stabilità istituzionale e della continuità amministrativa per garantire il benessere della nazione e ha invitato tutte le forze politiche a collaborare per superare le divisioni e lavorare insieme per il bene comune.Yoon ha espresso fiducia nel sostegno della popolazione e nella validità delle sue azioni come capo dello stato, ribadendo il suo impegno a difendere i valori democratici e a promuovere lo sviluppo economico e sociale del paese. Ha auspicato un clima politico più costruttivo e orientato al dialogo, basato sul rispetto reciproco e sulla ricerca di soluzioni condivise per affrontare le sfide che si presentano alla Corea del Sud nel contesto internazionale sempre più complesso.Il presidente Yoon ha concluso il suo intervento con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà tra i cittadini, invitandoli a guardare al futuro con fiducia e determinazione per costruire insieme una società più giusta, inclusiva e prospera.