22 ottobre 2024 – 19:46
Il documentario “Il Re di Napoli. Storia e leggenda di Mario Merola” di Massimo Ferrari rappresenta un viaggio affascinante nel mondo della sceneggiata napoletana, un genere teatrale che ha saputo coinvolgere il pubblico in maniera viscerale e senza freni. Le immagini di repertorio mostrano la partecipazione appassionata degli spettatori, pronti a esprimere il loro sostegno ai protagonisti con grida e gesti enfatici. Marisa Laurito stessa racconta di essere stata quasi colpita da un coltello lanciato da uno spettatore durante una rappresentazione, dimostrando quanto fosse intensa l’interazione tra attori e pubblico.Il contesto della sceneggiata era tipicamente popolare, coinvolgendo il sottoproletariato e i contadini del retroterra napoletano, escludendo totalmente la borghesia. Il film offre testimonianze preziose da parte di artisti come Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo e Marisa Laurito, che hanno vissuto da vicino l’epoca d’oro del teatro popolare.Francesco Merola, figlio dell’indimenticabile Mario Merola, porta avanti con orgoglio l’eredità artistica del padre, ricordando con affetto i momenti passati insieme sul palcoscenico. La figura paterna è ancora viva nel cuore delle persone, nonostante i cambiamenti avvenuti a Napoli nel corso degli anni. Francesco si prepara a omaggiare il padre con la sceneggiata “Lacrime napuletane”, un tour che toccherà quaranta teatri in tutta Italia.Il documentario di Massimo Ferrari non si limita alle testimonianze dei protagonisti, ma esplora anche la passione sfrenata di Mario Merola per il gioco d’azzardo e i numerosi film interpretati negli anni ’70 e ’80. Un ritratto completo dell’uomo e dell’artista che ha saputo conquistare il cuore del pubblico con la sua voce potente e le sue performance indimenticabili.Attraverso le riprese dei luoghi simbolo della vita di Mario Merola a Napoli – dal porto alle ‘Case Nuove’, da Piazza Mercato alla casa di Portici – il documentario ci guida alla scoperta delle radici profonde dell’iconico cantante partenopeo. La sua cucina diventa luogo di memoria familiare, dove ancora oggi figli e nipoti preparano gli “spaghetti alla Merola” in onore del grande artista che ha reso immortale la tradizione della sceneggiata napoletana.
