Il regista Emir Kusturica: un viaggio artistico tra Italia e ribellione

Il regista Emir Kusturica, noto per essere stato il primo al mondo a intitolare una piazza a Diego Armando Maradona nel suo Kustendorf international film and music festival, ha sempre manifestato un profondo amore per la ribellione e i ribelli, considerando fondamentali quei pionieri che guardano avanti rispetto al proprio tempo. Il legame con l’Italia è stato centrale nella sua vita artistica e personale, partendo proprio dall’amicizia con Diego, napoletano-argentino di cui ammira non solo le gesta calcistiche ma anche l’impegno sociale e umanitario. Nel villaggio a 200 km da Belgrado dove Kusturica ha scelto di vivere, spicca la dedica a Luchino Visconti, definito come il suo regista preferito e il più grande esteta al mondo. Attraverso i film di Visconti, Kusturica ha imparato l’arte cinematografica e ne ha apprezzato la capacità di sintesi tra aristocrazia e ideali comunisti. La dimora amata da Visconti a Ischia rappresenta per lui un luogo carico di significato che desidera visitare.Il regista serbo-bosniaco sottolinea come sia stata l’Italia a dare il via alla sua carriera cinematografica nel 1981, quando ricevette il Leone d’oro per la migliore opera prima a Venezia grazie all’opera “Ti ricordi di Dolly Bell?”. L’incontro con Italo Calvino in quell’occasione fu determinante per la sua crescita artistica.Tra i registi contemporanei predilige Garrone e Sorrentino, con i quali intrattiene rapporti di amicizia e stima reciproca. Riguardo alla musica, Kusturica rivela di aver tenuto più di mille concerti in 25 anni, un’avventura che ebbe inizio proprio in Italia con un evento memorabile a Villa Ada.Infine, il regista annuncia i suoi prossimi progetti nel campo cinematografico: la realizzazione di un film sulle atmosfere dostoevskiane che lo porterà ad iniziare la preparazione ad ottobre dopo aver lavorato alla sceneggiatura durante l’estate in Grecia.