Il viaggio artistico di Piero Pelù con il suo nuovo album ‘Deserti’ rappresenta un ritorno significativo dopo un periodo di pausa dovuto a problemi acustici. L’artista fiorentino ha descritto l’album come parte di una trilogia iniziata con ‘Pugili Fragili’, trovando un filo rosso che collega le due opere. Le dodici tracce raccolte in ‘Deserti’ esplorano le molteplici sfaccettature dell’anima di Pelù, che riflette sul suo percorso dagli anni Ottanta fino ad oggi, esplorando tematiche come il disagio e la desertificazione sociale ed ambientale.Pelù si confronta con le difficoltà del presente, tra pandemie, conflitti e crisi politiche, denunciando una società in declino. Musicalmente, l’album mescola sonorità punk con influenze classiche e etniche, mantenendo comunque i tratti distintivi della carriera dell’artista. I brani come ‘Novichok’, ‘Tutto e subito’, ‘Baraonde’ sono il risultato di un periodo segnato da problemi acustici, che hanno portato Pelù a uno stato depressivo.Nonostante le sfide affrontate, Pelù è riuscito a superare i suoi limiti tecnici grazie a una catena di macchine che gli permettono di continuare a suonare e cantare. Il tour in partenza da Spilinbergo il 29 giugno sarà l’occasione per l’artista di portare la sua musica in giro per l’Italia durante l’estate, prima di esibirsi nei club di Firenze, Milano e Torino a novembre.
Il ritorno di Piero Pelù con ‘Deserti’: un viaggio artistico tra punk e temi sociali
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