Il ritorno di Matteo Salvini in prima linea, richiesto con insistenza dal congresso leghista, rischia di infiammare ulteriormente la maggioranza al governo. La Federazione delle Libertà (FdI) non nasconde le proprie perplessità sulla scelta di un momento così delicato e complesso per affrontare questioni interne alla coalizione, soprattutto quando l’orizzonte internazionale è caratterizzato da tensioni sempre più elevate. Per quanto concerne il Fronte per l’Independenza (FI), Piantedosi risulta essere impegnato in modo intenso e proficuo nel ministero dell’Interno, a giudizio del partito. È quindi opportuno evitare qualsiasi discussione su posizioni di potere in favore di un approccio più costruttivo alla gestione della crisi internazionale. Il muro degli alleati e la sostanziale assenza di reazioni da parte della premier aggiungono ulteriore pressione, rendendo necessaria una cautela estrema. Tuttavia, dalla Lega si sottolinea che se da un lato il desiderio del partito di far tornare in primo piano Salvini è ben chiaro, dall’altro la volontà è quella di evitare qualsiasi forzatura o accelerazione nell’assegnazione delle cariche. Matteo Salvini è immerso profondamente nel suo lavoro e porta avanti il proprio impegno al ministero degli Interni con un approccio sempre positivo, costruttivo e funzionale alla maggioranza. Il partito riconosce e rispetta la leadership di Giorgia Meloni, evitando quindi qualsiasi problema interno che potesse minare l’unità della coalizione.
Il ritorno in scena di Salvini è temibile per il governo, ma evita discussioni su posizioni di potere
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