Il settore manifatturiero dell’eurozona mostra segni di contrazione, ma con alcune note positive. Disparità nazionali evidenziano sfide e necessità di politiche industriali mirate per la ripresa economica.

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Il settore manifatturiero dell’eurozona continua a mostrare segni di contrazione all’inizio del secondo trimestre, con l’indice PMI che ha registrato un valore di 45,7 ad aprile, in calo rispetto al mese precedente. Nonostante ciò, ci sono alcuni segnali positivi emersi dall’indagine Hcob PMI, come la diminuzione della produzione manifatturiera al ritmo più lento dell’ultimo anno e un aumento dell’ottimismo tra le aziende del settore. Tuttavia, il forte calo dei nuovi ordini ha evidenziato le attuali difficoltà che i produttori stanno affrontando.A livello nazionale, le differenze rimangono significative. I paesi meridionali come Grecia e Spagna hanno registrato una crescita, così come i Paesi Bassi che hanno visto miglioramenti nelle condizioni manifatturiere per la prima volta dal 2022. Al contrario, Germania e Austria continuano a mostrare segnali di deterioramento, anche se in modo meno marcato rispetto ad altri paesi.Queste disparità evidenziano le sfide che il settore manifatturiero europeo sta affrontando e la necessità di adottare misure mirate per sostenere la ripresa economica. Sono fondamentali politiche industriali efficaci e investimenti mirati per rilanciare la competitività delle imprese e favorire una crescita sostenibile nell’intera eurozona.

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