26 settembre 2024 – 15:01
Il sindaco di Aosta respinge con fermezza le accuse rivolte al Comune riguardo alla presunta inattività nel contrastare la chiusura dei negozi, specialmente nel suggestivo centro storico e lungo via SaintMartin de Corlans. Secondo i dati forniti da Confcommercio, negli ultimi dieci anni ben 131 attività commerciali hanno dovuto abbassare le saracinesche, equivalente a un quarto del totale. L’associazione di categoria imputa al Comune gravi responsabilità in merito, ma il sindaco Gianni Nuti rifiuta categoricamente queste affermazioni, sottolineando che individuare un capro espiatorio casuale non risolve un fenomeno così complesso.Nuti sostiene che occorre porre domande più profonde riguardo alla progressiva desertificazione dei centri storici, un problema non circoscritto ad Aosta ma diffuso in tutta Italia e Europa. Sottolinea l’importanza di affrontare le questioni alla radice anziché limitarsi a lamentarsi senza trovare soluzioni concrete. È innegabile che il commercio ad Aosta dipenda in larga misura dal turismo, elemento chiave per garantire una buona performance economica a fine anno.Il sindaco evidenzia la necessità per i commercianti locali di offrire prodotti esclusivi e legati al territorio, capaci di distinguersi dalle grandi catene internazionali presenti sul mercato. Solo così si potrà attrarre una clientela interessata all’autenticità e alla qualità dei prodotti proposti. Nuti invita quindi a rivedere il modello di business tradizionale, adattandolo alle esigenze del mercato moderno e globale.Infine, il primo cittadino prospetta un futuro positivo per le vie Martinet e SaintMartin de Corlans una volta che il polo ospedaliero sarà trasferito in quella zona. Questa riorganizzazione porterà inevitabilmente ad una maggiore vivacità economica grazie all’afflusso di visitatori legato alla presenza dell’ospedale. In definitiva, Nuti invita a guardare al futuro con ottimismo e a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti urbanistici per rilanciare l’attività commerciale locale.
