Il suono delle campane: l’arte tradizionale italiana riconosciuta dall’Unesco

La XIX sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, attualmente in corso ad Asunción, Repubblica del Paraguay, dal 2 al 7 dicembre, ha annunciato con orgoglio l’estensione dell’Arte Campanaria tradizionale come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità anche all’Italia. Questo importante traguardo sottolinea il valore e l’universalità di una tradizione che da secoli accompagna le celebrazioni, unendo generazioni e culture attraverso il melodioso suono delle campane. La componente italiana di questa arte si distingue per la sua combinazione di elementi materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane alla loro realizzazione, fino alle affascinanti strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei maestosi campanili.Il processo di candidatura è stato gestito dall’Ufficio Unesco del dipartimento per l’amministrazione generale del ministero della Cultura, con il supporto della Federazione Nazionale Suonatori di Campane e delle varie associazioni locali coinvolte. Un ringraziamento speciale va al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e alla Delegazione Permanente Italiana presso l’Unesco per la loro costante collaborazione. Il sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi, esprime il desiderio che questo riconoscimento sia tramandato alle future generazioni affinché possano preservare l’arte tradizionale dei campanari.Il suono che risuona dai campanili italiani innumerevoli borghi e comuni rappresenta un richiamo emozionante per le nostre anime. È il famoso ‘suono della domenica’, immortalato da Zucchero nella sua canzone iconica, che scandisce i momenti festosi della nostra vita quotidiana. Questo riconoscimento non solo celebra la bellezza e il significato culturale dell’Arte Campanaria tradizionale italiana ma anche la sua capacità intramontabile di connettere le persone attraverso i secoli.