Il terremoto in Myanmar si rivela più catastrofico del previsto con 2.056 vittime e un grattacielo crollato a Bangkok.

Il terremoto che ha colpito il Myanmar il 7 di aprile, inizialmente valutato come un evento di magnitudo 6.8 sulla scala Richter, si è poi rivelato essere stato di una potenza ben più spaventosa, con una magnitudo di circa 7,3. Questa distorsione nella stima della grandezza del sisma ha avuto ripercussioni anche sul bilancio delle vittime, che ora sale a quota 2.056, secondo le dichiarazioni ufficiali fornite dalla giunta militare di governo del paese.Sebbene i numeri fossero già impressionanti da soli, è stato il terremoto in sé a non essere stato l’unico evento catastrofico. A Bangkok, la capitale della Thailandia, si sono verificati anch’essi eventi drammatici. Un grattacielo in costruzione nella città, risulta crollato causando un numero di vittime che è salito a 19. Il disastro è stato reso noto dal gruppo di soccorritori volontari chiamati “Fire and Rescue Thailand” e da altri media internazionali.Secondo le dichiarazioni della vicegovernatrice di Bangkok, Tavida Kamolvej, si ritiene improbabile trovare eventuali superstiti sotto le macerie. La dichiarazione è stata resa pubblica dai Guardian.Quando analizziamo i dati forniti dal servizio geologico degli Stati Uniti, l’Usgs, ci accorgiamo che la rottura della faglia che ha generato il terremoto in Myanmar si era verificata lungo una sezione più ampia del previsto. Le analisi indicavano infatti che la rottura fosse avvenuta lungo una superficie di ben 450 chilometri contro le circa 200 stimati inizialmente.La geologa Concetta Nostro dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha sottolineato come questo dato sia suscettibile a ulteriori aggiornamenti. Ciò è dovuto al fatto che non esiste una rete sismologica all’interno del Myanmar, con tutte le analisi condotte da stazioni esterne alla zona dell’epicentro.Questa situazione ha portato a una maggiore incertezza su di un evento che è già stato sufficientemente calamitoso.