La procura di Aosta ha concluso le indagini riguardanti un presunto caso di allevamento abusivo di barboncini toy, che erano tenuti in condizioni precarie in un piccolo alloggio nel quartiere Cogne della città valdostana. L’accusa è rivolta a una donna di origine romena, la quale è stata accusata di aver custodito 21 cagnolini e un gatto in modo non adeguato alle loro esigenze, oltre ad aver omesso di segnalare le variazioni reddituali per gli anni 2021 e 2022.Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna avrebbe allevato i cani per venderli a un prezzo intorno ai 1.800 euro ciascuno: la procura le imputa di aver guadagnato circa 13 mila euro in questo modo, reddito che se dichiarato correttamente non le avrebbe permesso di beneficiare del reddito di cittadinanza, come invece è accaduto. È stato scoperto che i clienti pagavano sia in contanti che tramite bonifici.Le indagini sono state avviate lo scorso novembre e hanno portato al sequestro dei cagnolini; l’operazione è stata condotta dalla guardia di finanza insieme all’aliquota della polizia locale della sezione di polizia giudiziaria.
Il titolo elaborato è: “Scoperto allevamento abusivo di barboncini toy ad Aosta”.
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