08 gennaio 2025 – 18:45
Il Comune di Torino, dopo lunghe discussioni e pressioni per preservare le aree naturali, ha recentemente emanato un bando con regole dettagliate, mettendo in primo piano la sostenibilità e l’innovazione musicale. Tra le novità introdotte ci sono iniziative diffuse per coinvolgere l’intero territorio e un finanziamento pubblico di 540 mila euro per gli organizzatori, i quali dovranno rispettare clausole specifiche riguardanti gli artisti e presentare progetti culturali di vasto respiro. Questo rappresenta un passo avanti per il Todays, sebbene ci siano state critiche riguardo all’abbandono della precedente location. Addio Parco della Confluenza, benvenuto Parco Dora: il Todays si trasferisce e riduce la durata dell’evento da dieci a quattro giorni, con una clausola che tutela il palinsesto degli artisti per evitare distorsioni rispetto al progetto originale, come accaduto durante Capodanno.La Fondazione per la cultura del Comune di Torino ha recentemente pubblicato il bando per l’organizzazione della prossima edizione del Todays, evento che lo scorso anno è stato oggetto di numerose polemiche. Dopo nove anni di collaborazione con lo Spazio211, la Città ha deciso di affidare l’organizzazione dell’evento tramite una gara pubblica vinta nel 2024 dalla Fondazione Reverse. Il “nuovo” Todays ha visto una distribuzione affollata su diversi giorni che ha portato ad alcune serate poco frequentate e concerti come quelli dei Massive Attack esauriti, offrendo un mix tra mainstream e indie che ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan. Le critiche maggiori sono state rivolte alla scelta della nuova location nel parco della Confluenza.Le polemiche hanno spinto l’ente gestore del parco a chiedere al sindaco Stefano Lo Russo di evitare grandi concerti nelle aree naturali. Il Comune ha accolto questa richiesta e prima di redigere il nuovo bando ha consultato Emanuela Sarzotti, direttrice delle Aree protette del Po piemontese: “In passato avevamo evidenziato che organizzare eventi simili nelle aree della rete Natura 2000 non fosse la scelta migliore. Siamo soddisfatti che la Città abbia ascoltato le nostre preoccupazioni.”