31 dicembre 2024 – 12:45
Paolo Pulici non potrà essere presente per l’ultimo saluto ad Ormezzano, che si terrà stamane alle 9.30 nella parrocchia Sant’Anna di via Giacomo Medici. Il ricordo del più grande attaccante del Torino, noto come Pupi gol o Puliciclone per il giornalista sportivo Gianni Brera, campione d’Italia nel 1976 insieme a Ciccio Graziani e l’allenatore Gigi Radice, è stato affidato a La Stampa. Ormezzano era un vero totem del giornalismo e un punto di riferimento imprescindibile della piazza granata, influenzando la storia degli ultimi 50 anni del club.Paolo Pulici descrive Ormezzano come una figura leggendaria: “Pronunciare il nome del Toro davanti a lui significava scatenare un turbine di ricordi, storie ed aneddoti che ci travolgevano con entusiasmo ogni volta. Era un tifoso appassionato e per lui il granata rappresentava tutto.” Un insegnamento che lo ha segnato è stato quando Ormezzano diceva agli avversari: ‘Questo è il Toro, voi siete un’altra cosa.’ E rispondeva a chi chiedeva perché fossero diversi dagli altri: ‘Non potete capire, non siete del Toro.’Il legame speciale con Ormezzano emerge anche nei momenti difficili: “Non potevo dirgli nulla di negativo perché era sempre pronto a ricordarmi le cose positive che avevo fatto. Mi incoraggiava costantemente e si stupiva se dimenticavo risultati o gol segnati con il Toro. Aveva una memoria straordinaria e ricordava dettagli e reti anche dopo anni.” Un episodio commovente fu quando dopo aver vinto un derby nel novembre 1972 con due gol segnati da Pulici contro la Juventus – uno dei quali alla maniera juventina di Anastasi – Ormezzano si inginocchiò ai suoi piedi negli spogliatoi. Questo gesto fece emozionare Paolo fino alle lacrime, testimoniando la profonda connessione tra passato e presente nel mondo calcistico.Ormezzano rappresentava per i tifosi granata un elemento cruciale che aveva vissuto l’epoca del Grande Torino e gli Invincibili, suscitando ancora oggi brividi nei cuori dei torinesi quando li confrontava con quegli eroi immortali. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella storia del club e nell’affetto dei suoi fedeli sostenitori.